Si pensa all’abbandono di carta e penna per i test scritti, visti gli scarabocchi incomprensibili di tantissimi studenti. Chi scriverà il futuro dell’istruzione? Una penna o una tastiera?

Niente più esami scritti, o comunque ridotti drasticamente: questa l’ipotesi su cui sta riflettendo il mondo dell’istruzione a livello globale. Sempre più diffusa l’idea di prove scritte sui pc e tablet, abbandonando il tradizionale “carta e penna”. Il motivo? Semplice, gli studenti non sanno più scrivere a mano, se non con calligrafie davvero illeggibili.

Non c’è da stupirsi se molti di loro prendono brutti voti perché i professori non capiscono ciò che hanno scritto nel compito, perché anche una recente ricerca dimostra che ben il 64 per cento ammette che la pessima calligrafia degli studenti non permette agli insegnanti di valutare correttamente i test scritti.

L’università di Cambridge  ha avviato una consultazione, rigorosamente online, sul tema, chiedendo agli studenti se la possibilità di compilare i loro esami al computer o con un tablet possa avere un importante impatto positivo sul loro benessere.

Il loro parere ancora non si sa, ma sta di fatto che il problema ha fatto breccia nella pur tradizionale severità di Cambridge, e gli studenti sono stati richiamati dai professori per leggere a voce le risposte incomprensibili.

Il problema vero è la mancanza di pratica, perché, come ha spiegato la professoressa che ha supervisionato i primi test sperimentali al computer, “vent’anni fa, gli studenti scrivevano a mano per diverse ore al giorno, oggi lo fanno solo sotto esame”.

Altre conferme arrivano da Sir Anthony Seldon, vice-rettore dell’Università di Birmingham, che afferma con certezza: “Il declino della scrittura a mano è inarrestabile. Dobbiamo accettare la realtà, la stragrande maggioranza degli studenti è stata educata così”.

Alcuni, però, non sono spaventati da queste difficoltà, primo fra tutti Eric Mazur, professore di fisica ad Harvard e considerato il “padre” della cosiddetta “flipped classroom”, ovvero “classe capovolta”, che già da tempo permette ai suoi studenti di utilizzare pc e tablet in classe per ricercare ogni informazione in qualsiasi momento, anche durante l’esame, per stimolare creatività e abilità analitica, considerati aspetti molto più importanti della spesso inutile e poco duratura memorizzazione.

Chi scriverà il futuro dell’istruzione? Una penna o una tastiera?

 

Alessandro Cappello